La depressione è il disturbo psicologico più diffuso nel mondo (Gotib & Hammen, 2009). La World Health Organization conferma che dal 2020 la depressione impone il secondo carico più grande sulla salute nel mondo (Murray & Lopez, 1998) ed è la seconda causa di decessi e d’invalidità dopo le malattie cardiovascolari (Rapporto dell’Ocse – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
I sintomi possono presentarsi improvvisamente in modo acuto in persone che generalmente hanno una personalità “ottimista e allegra” o siano costanti nel tempo ma più leggeri, con alcuni momenti o periodi di peggioramento. I parenti e gli amici della persona depressa, animati da buone intenzioni, possono cercare di spronarla invitandola a sforzarsi di reagire, senza rendersi conto che questo aumenta il suo senso di colpa e la sua autosvalutazione. L’atteggiamento più utile è aiutare la persona depressa ad intraprendere un percorso di cura. Nella maggior parte dei casi la guarigione da un episodio depressivo è seguita da diverse ricadute. Chi si ammala di depressione può facilmente soffrirne più volte nell’arco della vita. La depressione è infatti un disturbo ricorrente e sono rari i casi di episodi singoli nell’arco della vita. Sebbene i farmaci siano molto efficaci nel ridurre i sintomi acuti, non lo sono altrettanto nel risolvere la vulnerabilità alla ricaduta e nella maggior parte dei casi la loro interruzione porta al riacutizzarsi della sintomatologia e alla ricorrenza.
Vi sono varie forme di depressione tra cui il disturbo bipolare o maniaco-depressivo che, nonostante non sia molto diffuso, è una malattia seria e, se non trattata adeguatamente, può causare gravi sofferenze e risultare anche molto invalidante. E’ un disturbo caratterizzato da gravi alterazioni dell’umore, e quindi delle emozioni, dei pensieri e dei comportamenti. Chi ne soffre può essere al settimo cielo in un periodo e alla disperazione in un altro senza alcuna ragione apparente, passando dal paradiso della fase maniacale all’inferno della fase depressiva anche più volte durante la vita.
IL TRATTAMENTO DELLA DEPRESSIONE
Aaron T.Beck, tra il 1960 e il 1970, è stato il fondatore della terapia cognitiva che nasce proprio come approccio strutturato e limitato nel tempo per il trattamento della depressione, un trattamento cognitivo comportamentale pertanto risulta essere l’approccio più efficace. Spesso è necessario un aiuto farmacologico.